VIA CRUCIS DI BARANZATE

Via Crucis - Bonardi - 1
Via Crucis - Bonardi - 2

VIA CRUCIS DI BARANZATE
Ubicazione delle sculture

Le sculture in pietra di Cosentino del 1958 sono collocate lungo la faccia interna del muro di cinta.
Una seconda Via Crucis di Cosentino, in terracotta, è collocata nello spazio interno della chiesa.

Citazioni

La via crucis è la sofferenza dell’uomo, in questa raffigurazione di molti anni fa comincia ad affiorare il tema dell’affinità inteso come pietà, solidarietà.
Disperata sofferenza umana nella solitudine, superiore.
Il fatto che il Cristo è sempre isolato fisicamente dai personaggi cxhe di voltsa in volta lo circondano nei diversi episodi della via Crucis ha determinato una sofferenza senza fine, priva di consolazione, che traspare.
Lo pongono come in una zona isolata inaccessibile agli altri tanto che la sua sofferenza risulta senza fine, ed amara, una forza, solo che è la forza della sofferenza di tutti gli uomini

Gino Cosentino . Estratto dal libro “Giampiero Gianazza (a cura di). Gino Cosentino: carte e parole. Tessere per una biografia. Sedizioni, 2008”

 

Nella “Via Crucis” questo tema (affinità) affiora come possibile solidarietà nei confronti di una disperata sofferenza umana nella solitudine. Nei diversi episodi Cristo è raffigurato in una zona isolata, inaccessibile agli altri personaggi che di volta in volta lo circondano, tanto che la sua sofferenza risulta senza fine, immobile, priva di consolazione ed emana una forza che è la forza della sofferenza di tutti gli uomini.

Gino Cosentino . Frammento

 

Poco dopo quel primo incontro, nel ʼ57, Mangiarotti ed io, allora associati, progettavamo la chiesa di Baranzate (la “chiesa di vetro” come la chiamarono) allʼinterno di un recinto sacro protetto da un alto muro di calcestruzzo e grossi ciotoli di fiume “a vista”. Non avemmo alcun dubbio nel convincere lo “sponsor” ad affidare a Cosentino le sculture della “Via Crucis” infisse allʼinterno del muro a ritmare il percorso che circonda il sacello dalle superfici vetrate. Possenti altorilievi in serpentino che Gino creava di getto nella pietra. Nati e pensati assieme al muro a cui erano legati. Accentuazione dellʼesplicito richiamo ai recinti cimiteriali del passato ancor oggi visibili nelle chiese di montagna.

Bruno Morassutti

 

Per chi ha sensibilità per l’arte, almeno per la tradizione artistica del mondo occidentale, la visita alla “via crucis” esposta nella chiesa di Baranzate è un’esperienza emozionante.
Si tratta della “chiesa di vetro” (chiesa di Nostra Signora della Misericordia) di Mangiarotti e Morassutti, che contrappone alla fragilità della scatola muraria (in vetro) la solidità “ciclopica” dei muri di recinzione in pietra grossa. Sui muri in pietra grigia sono appoggiate le formelle in serpentino di Cosentino, degli altorilievi che fanno nascere dalla pietra figure sbozzate quel tanto che basta per accoppiare all’armonia dei volumi l’espressione di sentimenti intensi.
La “chiesa di vetro” ha colpito l’immaginazione del tempo per la novità. Il muro in pietra, di per sé bellissimo, e le sculture di Cosentino restano un capolavoro e sono in piena armonia fra di loro. È possibile descriverli tecnicamente; non è facile descrivere il loro modo di essere senza cadere nella banalità: il muro in pietra, che, come le mura di una città micenea, ha in sé la storia della costruzione, la faticosa conquista della solidità, e le sculture di Cosentino, con la pietra profondamente scavata, con pieni e vuoti, luci e ombre, interrotte non appena la figura arriva, nell’armonia della composizione, ad esprimere un sentimento, hanno in comune la forza di qualcosa che nasce ed esiste per sempre e da sempre.

Marcello De Carli. Estratto dallo scritto “Frammenti su scultura e architettura” in :G. Gianazza (a cura di) “Cosentino. Sculture e dipinti”, Apollo e Dioniso Edizioni, Milano, 2002)

Link

Adele Bugatti. “Gino Cosentino, 1958 – via Crucis, Chiesa Mater Misericordiae, Baranzate di Bollate, Milano”. Consultabile nel sito “adebug” all’indirizzo: http://adebug.blogspot.it/2014/01/blog-post_17.html
La chiesa di vetro (Parrocchia Nostra Signora della Misericordia a Baranzate)

Progetto

Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti e Aldo Favini

Progetto di restauro

Architettura Giulio Barazzetta capogruppo, sbg architetti; Milano | Tecnologia Anna Mangiarotti; Milano, Ingrid Paoletti; Milano | Strutture Tito Negri; Milano | Impianti Giancarlo Chiesa, Milano, Mario Maistrello; Milano | Supervisione al progetto Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti e Aldo Favini | Direzione Lavori Sergio Gianoli, sbg architetti; Milano

Bibliografia essenziale:

  • Giulio Barazzetta, Marzia Marandola, Rafael Moneo, Giancarlo Santi. “La chiesa di vetro di Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti, Aldo Favini. La storia e il restauro”. Electa 2015
  • Stefano Poli (a cura di). “Chiesa Mater Misericordiae 1956 – 1958. Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti, Aldo Favini” Milano che cambia – Fondazione degli Architetti p. p. c. della Provincia di Milano.Consultabile in rete all’indirizzo http://www.ordinearchitetti.mi.it/it/mappe/itinerari/edificio/396-chiesa-mater-misericordiae/27-architetture-d-autore-in-provincia-bollate-e-baranzate
  • Giulio Barazzetta. “Il restauro della chiesa di Baranzate”. Archi, n° 5/2014. Consultabile in rete all’indirizzo http://www.gizmoweb.org/2014/12/il-restauro-della-chiesa-di-baranzate-di-mangiarotti/

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